PROVENIENZA
La China è un albero abitualmente coltivato nelle regioni meridionale di Asia, India ed Indonesia e regioni centro-meridionali dell’Africa. Può anche superare l’altezza di venti metri, e viene coltivata proprio per la raccolta della corteccia, la parte della pianta ricca in principi attivi.
COMPOSIZIONE CHIMICA
E’ abitualmente utilizzata la corteccia della China rossa, perché è la varietà nella quale gli alcaloidi prevalenti sono la cinconidina e la cinconina piuttosto che chinidina e chinina, l’alcaloide certamente più conosciuto, se non altro per motivi storici. L’altro gruppo di costituenti chimici utilizzabili è rappresentato da tannini e da glucosidi triterpenici (amari) simili a quelli presenti nell’Uncaria tomentosa, che appartiene tra l’altro alla stessa famiglia delle Rubiacee. La corteccia di China è presente anche in Farmacopea Ufficiale, la quale prevede un titolo di alcaloidi non inferiore al 6,5 %.
PROPRIETA’ FARMACOLOGICHE
La China gialla (Cinchona Calisaya Wedd) è utilizzata per l’estrazione della chinina, perché tra tutte le varietà è quella con il maggior contenuto, mentre la China grigia (Cinchona Officinalis L.) è quella più impiegata dall’industria liquoristica. La China infatti costituisce un vero e proprio liquore, così come l’Assenzio è l’anima del vermouth. Del resto nella stessa medicina popolare la China viene ricordata come rimedio aperitivo e digestivo, sotto forma di tisana o di estratto idroalcolico, tonico e stimolante da utilizzarsi nei periodi di convalescenza.
TISANA ALLA CHINA
Preparazione della tisana: un cucchiaino da caffè di corteccia sminuzzata deve essere mantenuto in infusione in una tazza ndi acqua bollente per circa 15 ,inuti. Filtrare e bere sorseggiando mezz’ora prima del pasto. Si utilizza come aperitivo.
CONTROINDICAZIONI
Controindicata nei soggetti affetti da ulcera peptica e turbe della coagulazione; sconsigliata inoltre in gravidanza e nel periodo di allattamento. Un altro impiego popolare della corteccia di China è come grog antiinfluenzale; può essere dolcificato con miele e/o succo di limone. Peraltro, il solfato di chinina (chinino) è stato a lungo utilizzato come rimedio antimalarico ed antifebbrile.
Possibili effetti collaterali: reazioni allergiche, o di intolleranza gastrica (vomito, nausea, gastroenterite), riduzione del numero di piastrine. Cautela è necessaria quando il paziente assume contemporaneamente farmaci anticoagulanti e/o antiaggreganti piastrinici.