La colazione del mattino ricopre un ruolo molto importante per il nostro organismo, questo perché avviene dopo diverse ore di digiuno notturno ed è proprio in questa frazione che abbiamo bisogno di “carburante” per ripartire. Per fare una buona colazione la strategia vincente sta nel dedicarle il giusto tempo: alzandosi dieci minuti prima, non solo si ha il tempo di svegliarsi e di sentire la sensazione di appetito conseguente al digiuno notturno, ma anche di iniziare la giornata in modo non frenetico.
Una colazione assente o insufficiente innesca un meccanismo che ci porterà ad essere affamati alla merenda della metà mattina, di conseguenza a pranzo non avremo fame, la merenda pomeridiana sarà di nuovo eccessivamente abbondante e la cena scarsa. In sostanza si sposta il bilancio nutrizionale negli spuntini a scapito dei pasti che devono essere principali.
Gli alimenti più indicati nella nostra tradizione per la colazione sono il latte o lo yogurt con i cereali come il pane, le fette biscottate, i biscotti; marmellata o miele; un frutto o una spremuta d’arancia.
I consumatori abituali di un’ adeguata prima colazione sembrano essere meno predisposti al sovrappeso e all’obesità. Gli adolescenti normopeso che la saltano spesso andranno più facilmente, in età adulta, incontro all’aumento dell’ indice di massa corporea. Ancora, i soggetti che consumano con regolarità il primo pasto della giornata, includendo in esso cereali integrali a basso indice glicemico e frutta, hanno rivelato una significativa riduzione di fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, il diabete mellito, la dislipidemia ed il sovrappeso. Nonostante gli effetti benefici della prima colazione siano ampiamente dimostrati, solo pochi di noi sono abituati a consumarla regolarmente e, di questi, la maggioranza non si concede un pasto adeguato dal punto di vista qualitativo e quantitativo per affrontare la giornata, limitandosi ad un caffè o al massimo ad un cappuccino.
Ci ritroviamo così senza volerlo in un bel “circolo vizioso” determinato proprio dall’eliminazione del primo pasto della giornata : saltando la colazione al mattino i livelli di glucosio nel sangue (glicemia) calano al di sotto della norma, si avverte fame e mancanza di energia; di conseguenza andremo a cercare carboidrati ad alto indice glicemico (snack, cioccolato, biscotti in tarda mattinata, pasta e pane in abbondanza a pranzo e/o cena) che provocano un immediato aumento dei livelli di glucosio nel sangue, con conseguente rilascio dell’insulina prodotta dalle cellule beta del pancreas per ovviare all’innalzamento della glicemia. L’insulina a questo punto farà il suo bel lavoro, ovvero determinerà un repentino abbassamento dei livelli di glucosio nel sangue che indurrà nuovamente l’assunzione di alimenti ad alto indice glicemico. Queste fluttuazioni accentuate , questi “spike” della glicemia ed i conseguenti picchi insulinici durante l’arco delle 24 ore possono determinare per il nostro organismo un maggior rischio di sviluppare resistenza all’insulina e diabete mellito di tipo 2. Allora è evidente che il salto della prima colazione è un’abitudine che dobbiamo assolutamente perdere per rimanere sani e informa.